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La principale componente culturale di questa architettura è nordica e legata ai normanni. Anche la scultura presenta una componente normanna legata al nord Europa. Un esempio di rilievo del contesto culturale del romanico pugliese è il pregevole mosaico della Cattedrale di Otranto con temi legati ai vichinghi e al ciclo arturiano.
L’abbazia fu fondata, secondo leggenda, alla fine del XII secolo da Tancredi d’Altavilla, conte di Lecce, figlio di Roberto il Guiscardo. La leggenda vuole che in questo luogo a Tancredi sia apparsa la Madonna, fra le corna di un cervo, da cui il toponimo Cerrate o Cervate. Sorta in prossimità della strada romana che univa Brindisi con Lecce e Otranto, con il tempo l’Abbazia divenne uno dei più importanti centri monastici dell’Italia meridionale.
Nel 1531, passando sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, la struttura divenne più grande e, oltre alla chiesa, comprese anche stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino e due frantoi ipogei.
La località fu un importante polo religioso e culturale fino al Cinquecento, successivamente trasformata in masseria. Nel 1711 l’abbazia venne saccheggiata dai pirati turchi e cadde in uno stato di abbandono, proseguito fino al restauro del 1965 curato dalla Provincia di Lecce.
L’interno è a tre navate ed è coperto da un soffitto costituito da travi, canne e tegole. Di notevole interesse sono gli affreschi duecenteschi e trecenteschi: nelle absidi e lungo le pareti. Durante i lavori di restauro alcuni di questi affreschi sono stati staccati dalla chiesa e trasportati nel vicino museo nel quale sono tuttora esposti.
Oggi, dopo un complesso intervento di restauro l’Abbazia è nuovamente visitabile e rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica pugliese.
Il complesso riaperto al culto nella Chiesa di Santa Maria di Cerrate, è attualmente gestito dal Fondo Ambiente Italiano, che nel 2012 ne ha acquisito la proprietà.
Editor Pitardi Marcello
Photographer: Marcello Pitardi
Tutte le foto sono di proprietà di © Marcello Pitardi
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