Il Lago d’Orta e l’Isola di San Giulio

Il Lago d’Orta e l’Isola di San Giulio

 

A ovest del Lago Maggiore, il Lago d’Orta e la piccola Isola di  San Giulio deliziano gli amanti dell’architettura e dei paesaggi romantici!

Foto ©Fulvio Goria
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I grandi laghi del nord Italia attirano un numero sempre crescente di visitatori ma il lago d’Orta, poco conosciuto “fratellino” del Lago Maggiore, ha un fascino immenso.

I borghi italiani non finiscono mai di stupire, sono tutti piccoli scrigni dai tesori inestimabili. Addentrarsi per le vie e scoprire angoli suggestivi, piccole botteghe, gallerie d’arte… Questa è la suggestiva bellezza dell’Isola di San Giulio sul lago d’Orta e del suo piccolo borgo.

 

Il borgo di Orta San Giulio

 

Foto ©Fulvio Goria
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Situata a metà della sponda del Lago d’Orta,  alle pendici del Mottarone, il borgo di Orta San Giulio vanta un patrimonio artistico e naturale che lo rendono una dei luoghi più suggestivi della provincia di Novara.

Passeggiando tra i porticati e le strette viuzze in pietra, che a volte si spingono fino a lambire il lago, quasi si tocca  il quieto scorrere del tempo. Romantico per antonomasia, le mille sfumature del paesaggio circostante e i giochi di luce che si riflettono sulle acque del lago, fanno di Orta San Giulio un luogo difficile da dimenticare.  Il fascino e le meraviglie del territorio camminano di pari passo alla ricchezza letteraria e artistica. Molti sono gli scrittori, i registi o gli artisti che per le loro opere hanno preso spunto dalle bellezze del luogo.

 

Foto ©Fulvio Goria
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La  storia della borgo è strettamente legata a quella del del Lago. Cuore pulsante di Orta è Piazza Motta vero e proprio salotto del borgo. Circondata dai porticati è anche il luogo da dove partono le imbarcazioni per raggiungere l’Isola di San Giulio. Il centro storico destinato interamente ai pedoni non è raggiungibile  con le auto. Da Piazza Motta una ampia strada in salita fiancheggia stupendi palazzi signorili ornati da ricchi elementi architettonici.

 

Foto ©Fulvio Goria
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La Chiesa di Santa Maria Assunta con lo stupendo portale in pietra di Oria domina la collina. Proseguendo, la strada ci porta verso la sommità del promontorio che porta al Sacro Monte, uno dei nove monti sacri alpini patrimonio dell’Unesco.

 

Il santuario della Madonna del Sasso

 

Foto ©Fulvio Goria
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Dall’alto dei suoi 600 metri il piazzale antistante la chiesa, detto “il balcone del Cusio” offre una vista mozzafiato su quasi tutto il lago d’Orta, l’Isola di San Giulio e il Mottarone.

 

Foto ©Fulvio Goria
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Il Santuario della Madonna del Sasso è il punto di arrivo dell’itinerario escursionistico “Le Valli della Fede”, un percorso  che collega i santuari minori

 

Foto ©Fulvio Goria
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del Biellese centrale e orientale con il Lago d’Orta. La chiesa dedicata alla Madonna del Rosario, sorge sui resti di una vecchia cappella risalente al XVI secolo. L’interno del Santuario è di stile barocco, presenta una pianta a croce greca e venne affrescato da Lorenzo Peracino.

 

L’isola di San Giulio

 

Foto ©Fulvio Goria
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Tra le alpi il Lago d’Orta e in mezzo al lago l’isola del Silenzio. E’ questo il nome che viene dato alla piccola Isola di San Giulio a causa delle pochissime persone che abitano l’isola e per la presenza dell’Abbazia Benedettina che ospita una congrega di monache di clausura.

Il territorio percorribile da un circuito ad anello che a secondo del senso in cui si procede prende il nome di “Via del Silenzio” o “Via della Meditazione”, è quasi interamente occupato dalla Basilica di San Giulio e dall’Abbazia Mater Ecclasie.

 

Foto ©Fulvio Goria
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La Basilica dell’Isola è stata fondata da San Giulio e al suo interno si conservano sculture lignee risalenti al XV secolo. I riferimenti storici indicano questa Basilica come l’ultima delle cento chiese fondate da San Giulio durante il suo percorso di evangelizzazione del Lago d’Orta. Nella cripta della Basilica, protetta da una teca di cristallo, riposa la salma di San Giulio.

 

Foto ©Fulvio Goria
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La presenza monastica risale al 1973, quando sei monache giunsero sull’isola e si insediarono nei locali dell’ex palazzo vescovile. Nei primissimi anni del 1990, con l’aumento dei membri, la comunità si trasferì nella sede dell’ex seminario diocesano. Attualmente nell’abbazia vivono circa 80 suore di clausura benedettine. Al suo interno si svolgono studi e traduzioni di testi antichi, un importante attività di restauro di tessuti antichi e la pittura per la produzione di icone.

 

La storia

La leggenda sulla fondazione della Basilica di San Giulio narra che alla fine del IV secolo due fratelli, Giulio e Giuliano, originari dell’isola greca di Egina, arrivarono sulle rive del lago e si dedicarono all’abbattimento dei luoghi di culto pagani e alla costruzione di chiese, con il beneplacito dell’imperatore Teodosio I. San Giulio lasciò al fratello Giuliano il compito di edificare a Gozzano la novantanovesima chiesa, cercando da solo il luogo dove sarebbe sorta la centesima. Giulio individuò nella piccola isola il luogo adatto, ma non trovando nessuno disposto a traghettarlo, stese il suo mantello sulle acque e navigò su di esso. Sull’isola, Giulio sconfisse i draghi e i serpenti che popolavano il luogo, simbolo evidente della superstizione pagana, cacciandoli per sempre e gettando le fondamenta della chiesa nello stesso punto in cui oggi si trova la basilica.

 

Foto ©Fulvio Goria
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Le foto che descrivono questo meraviglioso luogo sono di proprietà di © Fulvio Gioria, senza il suo contributo questo articolo non avrebbe avuto la stessa finezza.

 

Foto ©Fulvio Goria
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Photographer: Fulvio Gioria
Tutte le foto sono di proprietà di Fulvio Gioria

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